FLAT TAX COME FUNZIONA – “Non è vero che dal prossimo anno la Flat Tax entrerà in vigore solo per le imprese, ma ci sarà anche per le famiglie. Poi tutto sarà a regime per il 2020″. Lo afferma il senatore della Lega Armando Siri, che aggiunge “il primo anno per le imprese e poi a partire dal secondo anno ci sarà per le famiglie”.

La Flat tax è uno dei punti più controversi del programma del nuovo governo Conte. Ecco come funziona.

Flat tax (letteralmente “tassa piatta”) deriva dalla tradizione Statunitense poichè indeata nel 1956 dall’economista statunitense Milton Friedman. E’ un tributo basato su un sistema fiscale non progressivo, calcolato come “aliquota fissa” ovvero come un tasso non variabile che si applica alla base imponibile per calcolarne il tributo dovuto allo stato.  Si riferisce alle imposte sui redditi familiari, e talvolta sui profitti delle imprese.

In Italia la sua introduzione venne sostenuta e promossa da Silvio Berlusconi nel 1994, quando propose la “No- Tax Area” per i cittadini più poveri e un’aliquota del 33% per gli altri cittadini al posto dell’Irpef progressiva. Criticata, discussa ed oggetto di diversi scontri politici, nell’ultima campagna elettorale viene inserita come punto programmatico della politica finanziaria del centrodestra. Proposta che a seguito dei risultati delle elezioni è entrata nel programma del governo Giallo-Verde di Conte: la flat tax prevede l’introduzione di due aliquote fisse al 15% per i redditi fino a 80mila euro e al 20% per i redditi superiori agli 80.000 Euro facendo rietrare le categorie delle persone fisiche, Partite Iva, Imprese e Famiglie.

Quanto alle imprese, il senatore leghista Siri afferma “fino ad oggi solo le società di capitali hanno la flat tax”, ovvero l’Imposta sul reddito delle società (Ires), che dal 2017 è calata dal 27,5 al 24%, noi la estenderemo anche alla società di persone, alle partite Iva eccetera. Si tratta di una riforma storica perché viene trasferito a 5 milioni di operatori quello che oggi è solo per 800mila imprese”.

L’Imposta sul reddito imprenditoriale (Iri) annunciata dal governo Renzi per armonizzare il trattamento fiscale delle imprese al livello delle società di capitali, che avrebbe però dovuto entrare in vigore nel 2017, entrerà in vigore dal 2019 sui redditi 2018, salvo modifiche. Rinviata in extremis per disinnescare parte delle clausole di salvaguardia.

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