Rientro capitali – Voluntary Disclosure
Chiarito dal Ministero dell’Economia che la valutazione circa l’opportunità di accedere o meno alla procedura di Rientro capitali – Voluntary Disclosure è esente dagli obblighi di antiriciclaggio e non è soggetta dunque all’eventualità di segnalazione dell’operazione sospetta, appare necessario prendere, in seria considerazione, l’opportunità di aderire alla procedura di Rientro capitali – Voluntary Disclosure.
L’adesione alla procedura di Rientro capitali – Voluntary Disclosure prevede l’obbligo di versare le imposte evase e i corrispondenti interessi in misura integrale, mentre le sanzioni sono dovute in misura significativamente ridotta ed è, inoltre, prevista l’esclusione della punibilità non solo per i reati di dichiarazione infedele e omessa dichiarazione ma anche per quelli di omesso versamento di ritenute certificate e di omesso versamento di IVA, per la dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per porre in essere operazioni inesistenti e per la dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici.
Dall’analisi delle ipotesi di calcolo prese in esame è possibile concludere che, a parità di investimento, possiamo avere tre casi:
- Privato con investimento in un paese White List o in un paese Black List, a condizione che quest’ultimo, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge, stipuli con l’Italia un accordo sullo scambio di informazioni. In questo caso il costo di regolarizzazione mediante l’adesione alla procedura di Rientro capitali – Voluntary Disclosure è pari a circa il 5% del capitale investito;
- Privato con investimento in un paese Black List. In questo caso il costo di regolarizzazione mediante l’adesione alla procedura di Rientro capitali – Voluntary Disclosure è pari a circa il 67% del capitale investito;
- Imprenditore con investimento effettuato in un paese appartenente alla Black list che non abbia stipulato con l’Italia un accordo sullo scambio di informazioni, con evasione oltre all’IRPEF anche di IRAP e IVA.In questo caso il costo di regolarizzazione mediante l’adesione alla procedura di Rientro capitali – Voluntary Disclosure è pari a circa il 97% del capitale investito. In quest’ultimo caso il vantaggio è individuabile nella previsione di non punibilità in ambito penale.
Considerando la portata temporale della previsione agevolativa e considerando le ormai crescenti opportunità di scambi di informazione anche con i paesi black list (es:Svizzera) ci sentiamo di consigliare l’opportunità di valutare la convenienza di aderire alla procedura di Rientro capitali – Voluntary Disclosure.
La domanda di adesione alla procedura di Rientro capitali – Voluntary Disclosure può essere attivata per le omissioni commesse entro il 30 settembre 2014, fino al 30 settembre 2015. Alla domanda di adesione devono essere allegati tutti i documenti e le informazioni utili per la determinazione degli imponibili eventualmente occultati (anche non connessi con le attività detenute all’estero, c.d.”disclosure interna”), in relazione a tutti i periodi di imposta ancora accertabili alla data di presentazione della domanda.
Per avere una valutazione circa la convenienza di porre in essere l’operazione di Rientro capitali – Voluntary Disclosure, in considerazione della finestra temporale aperta e considerando il vantaggio dell’esenzione dagli obblighi di antiriciclaggio per le operazioni sospette, nonché la previsione di sanzioni ridotte sia da un punto di vista amministrativo che penale. Se vuoi sapere i costi di un’operazione di Rientro capitali – Voluntary Disclosure la nostra società offre un servizio di analisi preventiva per valutarne la convenienza o meno. Clicca qui per saperne di più sui costi.
Dott.ssa Maria Bulfaro
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